Ruderi Abbazia "Santa Maria della Vittoria"

Con questi versi Dante Alighieri nel canto XXVII dell'Inferno, narra della Battaglia combattuta nel 1268 tra l'esercito Angioino del Re Carlo I D'Angiò e quello Svevo del principe Corradino, per il dominio del Regno delle due Sicilie. L'importante evento verificatosi a poca distanza dall'abitato di Scurcola venne chiamato così in quanto Scurcola era solamente un borgo, mentre l'agglomerato più vasto e potente era Tagliacozzo.

La sanguinosa Battaglia ha cambiato il corso della storia d'Italia, decretando la fine della dominazione tedesca e l'ascesa di quella francese, appoggiata dalla Chiesa. Il 23 Agosto del 1268 i due eserciti si danno battaglia, come pedine muovono i passi sui territori dei Piani Palentini tra Scurcola Marsicana, Magliano, Alba Fucens, e Cappelle. Gli Svevi più compatti e numerosi in un primo scontro hanno la meglio, ma il vecchio Alard de Valery, esperto nella tattica delle imboscate, attacca in un secondo momento l'esercito Svevo ormai scompagnato decimandolo e mettendo in fuga il principe Corradino e i suoi seguaci.

Lo Svevo ripercorrendo a ritroso la strada fatta per giungere nei Piani Palentini, viene catturato e messo in carcere. Condotto a Napoli fu consegnato al Re francese Carlo; in Piazza del Mercato con un gesto di grande importanza ma di altrettanta crudeltà viene decapitato, eliminando l'ultimo discendente della casa Sveva di Federico II. Carlo a testimonianza dell'attaccamento alla SS. Vergine Maria, fa costruire un'Abbazia Cistercense di arte francese lungo il fiume Salto, che prenderà in seguito il nome di Santa Maria della Vittoria.

Il cenobio, il più potente dell'Italia Meridionale, sorse per testimoniare la potenza dello stato Francese e divulgare l'arte cistercense nello stato Italiano. L'Abbazia fu resa nobile e accresciuta da vasti possedimenti e proprietà sull'allora lago del Fucino. Ricevette in dono dello stesso Re una statua di Madonna con Bambino, rigorosamente dipinta in arte Angioina, simbolo delle abbazie cistercensi francesi, oggi ben conservata presso il santuario innalzato in suo nome sulla Rocca Orsini.

Di quell'importante e potente Abbazia oggi troviamo solo ruderi, che insieme alla gemella Abbazia Maria in Real Valle presso S. Pietro di Scafati (Salerno) fatta erigere sempre dal Re Carlo per la vittoria riportata nella Battaglia di Benevento nel 1266 contro Manfredi, sono testimonianza della potenza e dell'arte francese nell'Italia Meridionale.

 

 

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